La scesa in campo delle banche: imbarazzo della scelta o percorso ad ostacoli?

Il Super bonus è una misura che ogni giorno si colora e si arricchisce di nuovi dettagli. Ormai, però, la sagoma è scolpita. Certo, resta da vedere se quanto ideato riesca a trovare riscontro pratico.

Il Super bonus ora è nelle mani delle banche. Sì che basterebbe una loro riluttanza a finanziare le imprese perché l’intero impianto rischi il flop. Dopo i primi tentennamenti iniziali, ora i maggiori gruppi bancari scendono in campo con prodotti specifici e formule strategiche dedicatevi. Analizziamo offerte e pacchetti principali.

1)   Unicredit

Unicredit ha battuto tutti sul tempo. Due le soluzioni, entrambe con scadenza 30 settembre 2020. La prima verte sull’acquisto dei crediti fiscali. La proposta consta di un prezzo di acquisto per i crediti ceduti da privati e condomìni pari a 102 euro per ogni 110 euro di credito fiscale. La differenza è sufficiente a coprire il costo di commissione per la banca. Il cliente si impegna a destinare i proventi derivanti sul conto corrente ad estinzione del finanziamento concesso. Soddisfatti anche quanti non intendano fruire del bonus mediante cessione del credito. A loro sono rivolti nuovi finanziamenti “green” a condizioni agevolate. La seconda iniziativa involge l’apertura di credito a scadenza massima 18 mesi per anticipo fatture. La percentuale anticipabile sulle fatture può coprire anche l’intero importo dei lavori per condomìni e persone fisiche, mentre non si spinge oltre il 60% nel caso di imprese.

2)   Intesa Sanpaolo

Un’offerta senza scadenza e senza distinzione tra destinatari quella pubblicata nei giorni scorsi da Intesa Sanpaolo, che ha reso nota la già compiuta formalizzazione di un accordo con la Confederazione delle piccole e medie imprese. Le soluzioni prospettate consentono di ottenere uno sconto in fattura cedendo alla banca a titolo definitivo il credito d’imposta con formula pro soluto. Attraverso tale prodotto, il cliente riesce ad ottenere il pagamento del corrispettivo della cessione in via anticipata mediante accredito sul proprio conto corrente. Il prezzo di acquisto è pari al 90,91% del valore nominale del credito ceduto, così di fatto riducendosi il Super bonus dal 110% al 90%. L’operazione non è priva di rischi. Il cessionario è liberato dall’obbligo di corresponsione del corrispettivo nel caso di mancato avveramento di taluna delle condizioni riportate nel contratto de quo. La proposta si estende a finanziamenti ad hoc per anticipo contratti a 72 mesi e piano di ammortamento distribuito fino a 36 mesi.

3)   Credit Agricole

Dopo Unicredit e Intesa Sanpaolo arriva anche Crèdit Agricole. L’istituto bancario cooperativo francese ha avuto particolar riguardo al sostegno del settore delle costruzioni. Tal supporto è sfociato in una partnership con l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili. Le aziende Ance incaricate della realizzazione di interventi agevolati avranno possibilità di accesso a finanziamenti a breve termine. Si sta insomma predisponendo un pacchetto di misure per offrire la liquidità necessaria a sostenere il periodo di esecuzione dei lavori coperti dall’Ecobonus. Anche Crèdit Agricole si presta all’ acquisto dei crediti fiscali.

Prossimamente in dirittura d’arrivo anche la proposta di altri istituti di credito.

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