Acquisto immobili “alla carta”: rischio o sufficiente tutela?

Vendere “sulla carta”. Acquistare, cioè, un immobile che solamente esista sul progetto del costruttore. Progetto, tra lo altro, sì predisposto. Ma non ancora presentato ai competenti uffici comunali ai fini della richiesta di permesso di costruire.

È possibile procedere alla stipula di tale atto dal notaio?

Se, da una parte, chi scelga di acquistare sulla carta può contare su un prezzo più vantaggioso, dall’altra, numerose le insidie che si celano dietro tale forma di vendita.

Non a caso, un tempo, la vendita alla carta era considerata vietata. Divieto che si desumeva a contrario dall’art. 1 lett. d) d.lgs. 122/2005. Risulterebbe, altrimenti, sin troppo facile eludere la disciplina posta a tutela degli acquirenti di immobile in corso di costruzione per la cui applicazione occorre che il titolo edilizio sia almeno stato richiesto. Senza tralasciare il rischio di abusi edilizi. Una conferma in tal senso era tratta da tutta quella giurisprudenza che sembrava sancire la nullità dei contratti di appalto stipulati in difetto di titolo edilizio.

Oggi vendere “sulla carta” si può. Il tutto in forza di titolo abilitativo, che il costruttore si impegna a richiedere. È di tutta evidenza come si tratti di un’operazione maggiormente rischiosa. Non per questo, però, illecita.

Ad ogni modo alle vendite su carta non si applica la disciplina nota sotto l’acronimo T.A.I.C.

A giudizio della Corte costituzionale (n 32/2018) è legittimo che analoghe garanzie non competano alle vendite su carta. Ciò non genererebbe discriminazione alcuna rispetto alla diversa fattispecie di immobili in corso di costruzione. Infatti, non sussiste omogeneità tra le due situazioni al vaglio. Una crea affidamento, l’altra no. Sol chi abbia fatto richiesta di permesso di costruire merita la tutela dell’ordinamento.

Ragionamento discutibile. Verrebbe, infatti, intuitivamente da pensare, al contrario, che chi sia pronto ad un esborso in una fase ancora anteriore meriti a fortiori una difesa delle proprie ragioni.

Insomma, chi decida di acquistare alla carta dovrà prestare una particolare attenzione. La pratica seguita da alcuni operatori di settore di chiedere a chi intenda prenotare un immobile in progettazione somme senza che sia stato richiesto titolo abilitativo o senza contemporanea consegna di fideiussione, comporta per questi l’esposizione a rischi di non poco conto.

Rivolgersi al notaio consentirà di replicar su base volontaria quello stesso pacchetto di tutele rivolte agli acquirenti di immobili in corso di costruzione anche nella più azzardata ipotesi in disamina.

Per maggiori informazioni o per una consulenza contattaci!

Condividi questo articolo
Articoli simili